Legge di Bilancio 2025 e l’Impatto del Fondo Pensione per il raggiungere la soglia minima necessaria all’accesso alla pensione anticipata contributiva.

La Legge di Bilancio 2025 introduce una significativa novità per i lavoratori iscritti a forme di previdenza complementare. A partire dal 1° gennaio 2025, i lavoratori con contribuzione successiva al 1° gennaio 1996 (cosiddetti “contributivi puri”) possono utilizzare la rendita maturata nel fondo pensione per raggiungere la soglia minima necessaria all’accesso alla pensione anticipata contributiva.

Requisiti per l’accesso:

  • Età: Almeno 64 anni.
  • Anzianità contributiva: Almeno 25 anni di contributi (che diventeranno 30 anni dal 2030).
  • Importo della pensione: L’assegno pensionistico deve essere pari ad almeno 3 volte l’assegno sociale per gli uomini; 2,8 volte per le donne con un figlio; 2,6 volte per le donne con due o più figli.

L’assegno sociale per il 2025 è pari a 538,68 euro mensili. Pertanto, la soglia minima per la pensione anticipata è di 1.616,04 euro mensili per gli uomini, 1.508,30 euro per le donne con un figlio e 1.400,57 euro per le donne con due o più figli.

Calcolo della pensione:

Se la pensione calcolata con i soli contributi versati all’INPS non raggiunge le suddette soglie, è possibile integrare l’importo utilizzando la rendita maturata nel fondo pensione complementare. In questo modo, la somma della pensione pubblica e della rendita complementare permette di raggiungere la soglia richiesta per l’accesso alla pensione anticipata contributiva.

Questa misura offre ai lavoratori una maggiore flessibilità nell’uscita dal mondo del lavoro, valorizzando l’importanza della previdenza complementare come strumento integrativo della pensione pubblica.

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ASD Fly Sport Molise

“Il vero successo non si misura solo con il punteggio finale, ma con la forza, la determinazione e il cuore che mettete in ogni partita. Siete un esempio di resilienza e passione per lo sport, e ogni volta che scendete in campo, ispirate tutti noi Continuate a volare alto, perché il vero trionfo è non smettere mai di credere nei vostri sogni, Forza Fly Sport Molise, siamo con voi!”

L’assicurazione per gli sport invernali diventa obbligatoria

Il Decreto Legislativo n. 40 del 28 febbraio 2021 ha introdotto l’obbligo di copertura assicurativa dal 1° gennaio 2022 per chi pratica sport invernali.
Se hai già sottoscritto una polizza del gruppo HDI comprensiva della garanzia di Responsabilità Civile per la vita privata e famigliare, sei già coperto per danni involontariamente cagionati a terzi per morte, lesioni personali e danneggiamenti a cose in conseguenza di fatti accidentali verificatisi durante la pratica amatoriale di attività sportive, incluse quelle dello sci alpino, dello snowboard, del telemark, della slitta e dello slittino.

Rivolgiti al tuo intermediario di riferimento per richiedere il certificato di assicurazione da portare con te sulle piste da sci.

“RC Professionale: Perché Ogni Progetto Ha Bisogno di una Solida Copertura”

Se un tecnico (ad esempio, un ingegnere, architetto, geometra, o altro professionista tecnico) non ha la polizza di Responsabilità Civile (RC) professionale rinnovata, può incorrere in diverse conseguenze legali, economiche e professionali. Ecco le principali:

1. Sanzioni disciplinari

  • La mancanza di una polizza RC professionale è una violazione dell’obbligo previsto dalla legge (in Italia è regolato dal DPR 137/2012, che richiede ai professionisti iscritti a ordini o collegi di essere coperti da una polizza RC professionale).
  • L’ordine o il collegio professionale di appartenenza può adottare provvedimenti disciplinari, che vanno da un richiamo fino alla sospensione dall’esercizio della professione.

2. Impossibilità di esercitare la professione

  • Molte attività professionali richiedono obbligatoriamente la polizza RC per poter essere eseguite. Ad esempio, la firma di progetti o la partecipazione a bandi pubblici spesso prevede di dichiarare di avere una copertura RC valida.
  • Senza la polizza, il tecnico potrebbe essere escluso da incarichi o commesse.

3. Rischio economico diretto

  • Senza una polizza RC professionale attiva, il tecnico risponde personalmente e illimitatamente per eventuali danni causati a terzi nello svolgimento della sua attività professionale.
  • Questo significa che, in caso di errore o negligenza che causi danni, il professionista dovrà risarcire di tasca propria, mettendo a rischio il proprio patrimonio personale.

4. Perdita di fiducia e reputazione

  • La mancata copertura assicurativa potrebbe far perdere credibilità e fiducia nei confronti di clienti o collaboratori, che considerano la polizza un segno di serietà e tutela.

5. Conseguenze legali

  • In caso di controversie legali, la mancanza di una copertura assicurativa potrebbe aggravare la posizione del tecnico in tribunale, rendendo più difficile negoziare accordi o gestire richieste di risarcimento.

Come rimediare?

Se la polizza non è stata rinnovata:

  • Rinnovo immediato: Agire rapidamente per ripristinare la copertura assicurativa.
  • Retroattività: Verificare se la polizza include una clausola di retroattività, che copre eventuali danni causati durante il periodo di inattività assicurativa (se consentito dalla compagnia).
  • Comunicazione all’ordine/collegio: Informare tempestivamente l’ordine o collegio professionale, soprattutto se si è già inadempienti.

Mantenere la polizza RC professionale attiva non è solo un obbligo, ma una forma essenziale di protezione per il professionista e per i suoi clienti.